Pordenonelegge-boom! Giù il sipario, infatti, su una edizione davvero speciale: quella che ha segnato una effettiva ed entusiasmante ripresa post-pandemica e che ha ritrovato i numeri pre-Covid, quando – dati del 2019 – si erano superate abbondantemente le 100 mila presenze fra i libri e gli incontri con gli scrittori. Ieri, nel rush finale verso la conclusione della 23ma edizione, la Festa del Libro con gli Autori ha festeggiato cinque giornate davvero speciali, quelle che hanno portato ben 600 autori italiani e internazionali – fra i quali tre Premi Pulitzer: Joshua Cohen, Jhumpa Lahiri e Jericho Brown – in un festival ricco di oltre 300 eventi, diffuso in 41 location di Pordenone e del Friuli Venezia Giulia, incluse le città di Trieste e Lignano Sabbiadoro.
Agrusti con i curatori del Festival…
«È stata, come ci eravamo augurati, una grande festa di popolo e di libertà – ha spiegato il presidente di Fondazione Pordenonelegge, Michelangelo Agrusti, nell’incontro organizzato per tracciare un primo bilancio -. È stato il 25 aprile della cultura: in presenza, come il festival è sempre riuscito a garantire, ma senza alcuna restrizione. Tanta gente arrivata da tutta Italia e anche dall’estero per incontrarsi fra i libri: un abbraccio della città agli autori, agli editori, agli appassionati dei libri per dimostrare che la cultura non è un fenomeno di nicchia e che l’attenzione è viva verso la carta stampata e la pagina scritta. Anche e soprattutto da parte di tanti giovani che hanno veicolato il festival sui canali social. Sono risultati importanti – ha osservato ancora Agrusti – che si sommano alla soddisfazione degli autori ed editori, entusiasti di raggiungerci al festival, e che ci permettono di guardare al futuro e festeggiare il ritorno all’atmosfera del pre-pandemia: con quel pubblico e quella libertà di vivere gli eventi».
Pordenonelegge 2022, promosso da Fondazione Pordenonelegge a cura di Gian Mario Villalta (direttore artistico), Alberto Garlini e Valentina Gasparet, si è svolto “sull’uscio della storia”: dalla spiga di grano impressa sulla propria immagine all’anteprima di Praga lo scorso 6 settembre («una scelta lungamente pensata e organizzata con cura», ha sottolineato Agrusti), agli eventi inaugurali nel segno di un fitto dialogo con le autrici e gli autori cechi. «Un filo rosso con Praga – ha affermato il presidente – per dimostrare che i libri e la cultura possono migliorarci, e migliorare il mondo. Abbiamo voluto ritrovare le radici democratiche dell’Europa nell’esperienza di Charta 77 e della Rivoluzione di Velluto, per riaffermare il valore della cultura nel nostro tempo. La lezione che ci ha tramandato Vaclac Havel, insieme a donne e uomini di cultura, poeti e filosofi che nel 1989 hanno liberato Praga, si riverbera sul nostro tempo e nel focus letterario dedicato da pordenonelegge all’Ucraina, per testimoniare la nostra solidarietà al popolo invaso».
… e con il direttore artistico.
«Pordenonelegge, Festa del Libro – ha aggiunto il direttore artistico, Gian Mario Villalta –, con protagonisti italiani e internazionali di altissima levatura e con oltre 300 proposte. Soprattutto, pordenonelegge ha messo al centro i libri, davvero tanti: al festival i libri sono circolati numerosi negli spazi dedicati e agli incontri con gli autori, sono stati protagonisti di firmacopie con code lunghissime, e arriveranno adesso nelle case degli spettatori che ci hanno seguito in questi 5 giorni: un’edizione centrale, quindi, per rinsaldare il legame strettissimo con il pubblico, messo alla prova nel biennio pandemico. È stato anche importante aver ampliato il nostro raggio d’azione: una bussola per la nostra riorganizzazione del rapporto con il pubblico. L’edizione 2023 dimostra che si può, si deve ricominciare con coraggio, forti di un’offerta culturale di grandissimo rilievo, con il sostegno del pubblico e delle testate giornalistiche che ci hanno seguito con viva attenzione, e alle quali siamo grati».
A poche ore dalla sua conclusione, pordenonelegge ha festeggiato la 23ma edizione con stime di pubblico che riportano dunque al pre-pandemia (nel 2019 erano state largamente superate le 100 mila presenze), e in un clima festoso, grazie anche alle note della Banda Musicale della Guardia di Finanza che si è esibita nel cuore della città e che ha suggellato l’incontro conclusivo al Teatro Verdi. Una atmosfera che si è estesa ai centri della provincia di Pordenone coinvolti quest’anno – i Comuni di Azzano Decimo, Casarsa della Delizia, Cordenons, Maniago, Sacile, San Vito al Tagliamento e Spilimbergo – con progetti di arredo urbano che hanno richiamato i colori giallo-neri e la cifra festosa del festival.
Praga e il Ponte Carlo.
Tanti i progetti del festival in vista dell’edizione 2023: «Da Praga ci hanno chiesto di non spegnere la collaborazione che si è accesa quest’anno – ha ricordato ancora il presidente di Fondazione Pordenonelegge, Michelangelo Agrusti – e nel segno del dialogo con la Repubblica Ceca partirà le prossime settimane un ampio cartellone che proseguirà per molti mesi, a Pordenone, fra musica, cinema e fumetto in collaborazione con il Teatro Verdi, Cinemazero e il Paff!. Così come proseguiremo in una visione ampia i progetti di internazionalizzazione del festival: guarderemo sempre a Praga, una delle grandi capitali culturali del continente, ma anche all’Europa come riferimento naturale del festival. La nostra logica – ha concluso Agrusti – è quella di consolidare nel tempo le nuove tappe del festival, arricchendo via via le collaborazioni e il raggio d’azione delle nostre iniziative».
E tanti anche i progetti dedicati ai giovani, in un’edizione che li ha messi al centro di molti progetti speciali: primo fra tutti il podcast “Angelo che legge”, realizzato dalla sede regionale Rai per il Friuli Venezia Giulia, con 12 puntate già disponibili sulla piattaforma nazionale Rai Play Sound: «Un progetto che ci sta dando molte soddisfazioni e che vorremo rilanciare per implementarlo insieme a Fondazione Pordenonelegge», ha detto il direttore della sede Rai Fvg, Guido Corso.
Uno dei tanti affollati incontri.
Fra i protagonisti internazionali di pordenonelegge 2022 i Premi Pulitzer Joshua Cohen, Jhumpa Lahiri e Jericho Brown, il National Book Award Jason Mott, il maestro del giallo Jeffery Deaver, Olivier Norek, Frans De Waal, Jonathan Gottschall, Sasha Marianna Salzmann, Thomas Gunzig, William Dalrymple, Roy Chen, Elisabeth Asbrink, Olivier Sibony, Miguel Benasayag, Frank Westerman. Fra le grandi voci italiane a pordenonelegge: Antonio Scurati, Gianrico Carofiglio, Diego De Silva, Daria Bignardi, Maurizio De Giovanni, Massimo Recalcati, Valeria Parrella, Nadia Terranova, Chiara Valerio, Ilaria Tuti, Carlo Lucarelli, Carlo Ginzburg, Pier Aldo Rovatti, Paolo Zellini, Paolo Crepet, Davide Rondoni, Aldo Cazzullo, Tullio Avoledo, Enrico Galiano, Annarita Briganti, Loriano Machiavelli, Piero Dorfles, Giovanni Maria Flick, Flavio Caroli, Giampiero Mughini, Mauro Corona, Andrea Maggi, Valeria Della Valle, Massimo Carlotto, Viola Ardone, Massimo Cirri, Luca Bianchini, Roberto Saviano, Massimo Franco, Umberto Ambrosoli, Mario Calabresi, Andrea Segrè, Alessandro Benetton, Antonio Calabrò, Lucio Luca, Riccardo Staglianò, Marco Frittella, Toni Capuozzo, Fiorenza Sarzanini, Marco Damilano, Marzio Breda, Luca De Biase, Beppe Severgnini con il generale Francesco Paolo Figliuolo.
info: pordenonelegge.it
—^—
In copertina, uno scorcio della mostra dei libri da sempre punto focale di Pordenonelegge.